Green light dell’UE alla polvere di grillo nei prodotti alimentari. Ecco cosa dice l’UE, cos’è, dove si potrà trovare, perché utilizzarla, i dati e le previsioni sul mercato dei grilli.

La decisione dell’UE

A seguito della domanda presentata, in data 24 luglio 2019, da parte della società vietnamita Cricket One Co. Ltd, la Commissione Europea, con il Reg. Esec. UE n. 5 del 3 gennaio 2023, acquisito il parere favorevole dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), ha autorizzato (ai sensi del Reg. UE 2283/2015) l’immissione sul mercato UE della polvere parzialmente sgrassata di ‘Acheta domesticus’ (grillo domestico), che si va così ad aggiungere all’‘Elenco’ dei ‘Novel Food’.

Con il termine ‘Novel Food’ si indicano quelle sostanze, alimenti o ingredienti che non fanno parte della tradizione culinaria europea, perché non significativamente consumati come alimenti prima del 15 maggio 1997 e perché la sostanza o il prodotto appartengono a delle classi espressamente elencate dalla relativa norma definitoria (art. 3, co. 2, Reg. 2283/2015).

Si tratta del terzo insetto approvato per il consumo umano come ‘Novel Food’, dopo la ‘larva gialla della farina’ (larva di Tenebrio molitor), autorizzata con il Reg. Esec. UE n. 169 dell’8 febbraio 2022 e la ‘locusta migratoria’, ammessa con il Reg. Esec. UE n. 1975 del 12 novembre 2021.

La Commissione ha deciso che, per un periodo di 5 anni a partire dal 24 gennaio 2023, solo la società richiedente (i.e. Cricket One Co. Ltd) sarà autorizzata a immettere sul mercato europeo il nuovo alimento. È possibile per un richiedente successivo ottenere un’autorizzazione per tale nuovo alimento solo laddove non faccia riferimento ai dati scientifici della richiedente o con il consenso della stessa società vietnamita. L’inserimento del nuovo alimento [i.e. polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)] nell’“Elenco dell’Unione dei nuovi alimenti”, di cui al Reg. UE 2470/2017, insieme alle relative caratteristiche tecniche, sono disciplinati nell’All. Reg. Esec. 5/2023.

Nel suo parere scientifico l’EFSA ha concluso che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti. L’approvazione dell’EFSA arriva dopo un processo di verifica riguardante diversi aspetti volti a garantire la sicurezza del nuovo alimento per il consumatore, anche in termini di corretta etichettatura.

In particolare, l’EFSA ha evidenziato che il consumo della farina di grillo può provocare una sensibilizzazione alle proteine di Acheta domesticus, le quali, rivelandosi potenzialmente allergeniche, devono essere oggetto di ulteriori ricerche. Tuttavia, la Commissione Europea ha ritenuto che non sia necessario precisare la questione in etichetta, perché non ci sono prove conclusive che collegano direttamente il consumo di Acheta domesticus a dei casi di sensibilizzazione primaria e allergie. Sempre l’EFSA ha, comunque, rilevato che il consumo della polvere può provocare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere, aggiungendo che, se il substrato con cui vengono alimentati gli insetti contiene ulteriori allergeni, quest’ultimi possono ripresentarsi nel nuovo alimento.

Cos’è il nuovo alimento e dove si potrà trovare

Come si legge nell’All. Reg. Esec. 5/2023, si tratta di polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus (grillo domestico) intero mediante una serie di fasi, che prevedono un periodo di digiuno di 24 ore degli insetti per consentire lo svuotamento intestinale, l’uccisione degli insetti mediante congelamento, il lavaggio, il trattamento termico, l’essiccazione, l’estrazione dell’olio (estrusione meccanica) e la macinazione.

La nuova polvere di grillo potrà essere inserita (alle condizioni, in termini di quantità e di etichettatura, previste nell’All. Reg. Esec. 5/2023) in pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, premiscele secche per prodotti da forno, biscotti, prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, salse, prodotti trasformati a base di patate, piatti a base di leguminose e di verdure, pizza e prodotti a base di pasta, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre e minestre concentrate o in polvere, snack a base di farina di granturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato, frutta a guscio e semi oleosi, snack diversi dalle patatine e preparati a base di carne. Le etichette dei prodotti che la contengono dovranno riportare la dicitura “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)”.

Perché utilizzare la polvere di grillo

Secondo la società vietnamita il nuovo alimento incontra almeno 4 dei 17 ‘Obiettivi di Sviluppo Sostenibile’ stabiliti dalle Nazioni Unite nel 2015 che, un po’ irrealisticamente, dovrebbero realizzarsi entro il 2030: fine della povertà, fine della fame nel mondo, introduzione di modelli responsabili di produzione e di consumo e interventi per contrastare i cambiamenti climatici.

A sostegno del consumo di prodotti a base di insetti e, nella specie, di polvere di grillo, se ne deve considerare, innanzitutto, l’altissimo valore proteico (circa il 69%), quasi il doppio rispetto alla carne. Inoltre, a differenza delle proteine ​​vegetali, si tratta di proteine ​​complete, di alta qualità, contenenti tutti gli amminoacidi essenziali. Ancora, i grilli sono una fonte ricca di fibre e minerali come il calcio e il ferro, di vitamina B12 e di acidi grassi omega 3.

Anche a livello di risorse ambientali la produzione dei grilli è senza dubbio ecosostenibile. Da un lato, infatti, i grilli necessitano di un quantitativo di acqua e di terra nettamente inferiore rispetto a quello del mondo bovino, per produrre lo stesso quantitativo di proteine. Dall’altro, mentre le industrie del bestiame sono la seconda causa mondiale dell’inquinamento atmosferico, i grilli producono l’1% di gas serra.

Le previsioni di mercato

Uno studio pubblicato a marzo 2022 intitolato “Mercato dei grilli per prodotto (grilli interi, grilli in polvere), specie (grilli domestici), applicazione (grilli interi lavorati, integratori proteici in polvere, barrette proteiche di grilli, bevande), uso finale (nutrizione umana, nutrizione animale) – Previsioni globali al 2029” ha stimato che il mercato globale dei grilli raggiungerà i 3,50 miliardi di dollari entro il 2029 e crescerà a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 28,6% durante il periodo di previsione dal 2022 al 2029. Per l’industria mondiale degli insetti, si prevede un aumento del valore fino a circa un miliardo di dollari nel 2023 per poi arrivare a 4,6 miliardi di dollari nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 44%. Questo perché i grilli, e più in generale gli insetti, sono consumati, come alimenti, già in diversi Paesi del mondo.

Sebbene l’Italia apparentemente non sembri pronta e ben disposta a portare in tavola prodotti a base di insetti, vi sono già diverse realtà nazionali che, con la loro produzione di insetti 100% Made in Italy, possono rassicurare chi mette in discussione questi prodotti perché provenienti da Paesi extra UE. Due esempi sono la Italian Cricket farm con sede a Scalenghe (TO) e la startup innovativa milanese ALIA Insect Farm.

Stando, però, all’altissimo livello di garanzia su food safety e nutritional safety offerto dal Reg. UE n. 2283/2015 (Novel Foods Regulation) i consumatori possono senz’altro fidarsi e provare ad assaggiare i nuovi alimenti a base di farina di grillo, che pare abbia il gusto della nocciola.

La società richiedente, infatti, al fine di ottenere l’autorizzazione, ha presentato un articolato dossier, comprendente studi e prove scientifiche, attestanti che il nuovo alimento non comporta rischi associati alla sicurezza per la salute umana. Tale dossier, come suddetto, è stato attentamente vagliato dall’EFSA, che ha verificato la sicurezza alimentare e l’assenza di svantaggi nutrizionali del novel food alle condizioni d’uso proposte dal richiedente, con l’unica avvertenza, però, che andrà segnalata la possibile sensibilità alle proteine dei grilli da parte di soggetti allergici a crostacei, molluschi e acari.

Dopo l’EFSA a pronunciarsi è stata la Commissione, o, più precisamente, il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCPAFF), dove siede un rappresentante per ogni Stato membro e si vota a maggioranza qualificata. Alla decisione scientifica dell’EFSA si va ad aggiungere, così, quella politica, anch’essa favorevole, degli Stati membri.

Quello dei novel food è un trend già in corso ed in continua crescita, soprattutto nel segmento delle proteine alternative a quelle di derivazione animale. È stato stimato che a livello mondiale, entro il 2035, tale comparto passerà dall’attuale 2% all’11% del mercato complessivo delle proteine, per un valore attorno ai 290 miliardi di dollari.

La polvere di grillo, allora, potrà rappresentare veramente il cibo del futuro?