Il 26 ottobre 2010 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato di aver aperto un’istruttoria contro la casa farmaceutica Pfizer per un preteso abuso di posizione dominante, asseritamente derivante dalla strategia seguita dalla casa farmaceutica statunitense nella difesa dei propri diritti di brevetto relativi a farmaci contenenti il principio attivo latanprost. Il testo integrale del provvedimento di apertura dell’istruttoria è accessibile qui. L’istruttoria è stata aperta sulla base di segnalazioni presentate dalla società genericista Ratiopharm, ora facente parte del colosso israeliano dei generici Teva.

La scorsa estate, Pfizer era riuscita ad ottenere dal TAR Lazio la sospensione del provvedimento di inserimento nella c.d. lista di trasparenza di generici a base di latanoprost (tra cui generici Ratiopharm), proprio sulla base dell’esistenza di diritti brevettuali ancora in vigore. Il Consiglio di Stato aveva però riformato il provvedimento del TAR, statuendo chiaramente che l’inserimento nella lista di trasparenza, così come ogni altro atto di natura amministrativa adottato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), dovesse unicamente basarsi sulle norme regolatorie in materia di autorizzazione e rimborso dei farmaci, senza cioè che la relativa attività amministrativa potesse essere influenzata dall’esistenza o meno di diritti di brevetto sui medicinali oggetto del provvedimento amministrativo.

Di questo, secondo il Consiglio di Stato, dovevano occuparsi unicamente i giudici ordinari. I generici del latanoprost erano così stati reinseriti nella lista di trasparenza. Pfizer aveva poi azionato i propri diritti anche davanti al giudice ordinario, cosa alla quale però Ratiopharm ha evidentemente reagito (tra l’altro) con la segnalazione all’AGCM. Le accuse di Ratiopharm – fatte proprie almeno inizialmente dall’AGCM con il provvedimento di apertura dell’indagine – sono complesse. In sostanza, secondo la tesi accusatrice, il fatto che Pfizer abbia azionato diritti di brevetto concessi, ma pretesamente ovviamente invalidi, avrebbe determinato un abuso di una posizione dominante derivante dall’aver Pfizer posto un’illecita barriera all’ingresso dei farmaci generici, oltre che dal fatto che il latanoprost sarebbe (sulla base di una complessa analisi basata sulla classificazione ATC) il principio attivo oggi ritenuto la miglior cura per il glaucoma dell’occhio e, soprattutto, non sostituibile da alcuno degli altri principi esistenti sul mercato ed aventi le stesse indicazioni terapeutiche (da cui la posizione dominante di Pfizer in quanto titolare di diritti di brevetto sullo stesso).

Questa indagine rappresenta il primo caso di questo tipo in Italia. Già in altre occasioni l’AGCM si era occupata di brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale, ma mai prima d’ora aveva indagato sul fatto che azionare un diritto di brevetto possa costituire un abuso di posizione dominante.

Penso che valga la pena di leggere il provvedimento di apertura per intero, se non altro per comprendere come l’AGCM approcci i diritti di proprietà industriale (ad esempio, sulla pretesa ovvia invalidità dei diritti azionati da Pfizer, che l’AGCM dà praticamente per scontata, si potrebbe dibattere a lungo).

L’indagine dovrebbe concludersi nell’ottobre del 2011. Inutile dire che siamo tutti ansiosi di vedere come andrà a finire e se vi sarà un impatto sul modo di litigare i brevetti, soprattutto nel settore farmaceutico, in Italia e non solo.