duomo.jpgCon ricorso depositato nell’estate del 2011 innanzi al Tribunale di Milano – Sezione specializzata in proprietà intellettuale, KayOne (al secolo, Marco Mantovani, il writer milanese passato in breve tempo dai murales e graffiti di strada alle gallerie e alla patina delle riviste d’arte contemporanea) ha agito in via cautelare nei confronti del writer concorrente Nicola Leonetti, reo di avere pubblicato sul suo blog “Arteblog Italia Leonettinicola” immagini di opere realizzate da KayOne senza l’attribuzione dell’effettiva paternità, nonché una serie di oltre 80 opere realizzate dallo stesso Leonetti che – secondo quanto prospettato da KayOne – costituivano un plagio delle sue opere, in quanto presentavano gli elementi caratterizzanti ed il linguaggio pittorico che da sempre contraddistinguono lo stile e le opere di KayOne. Investito della questione (nell’ambito della quale Nicola Leonetti non si è nemmeno difeso, rimanendo contumace) il giudice ha rilevato che è stata fornita la prova del fatto che le opere di KayOne sono state proposte sul blog del concorrente senza attribuzione di paternità e che ciò – unitamente al fatto che lo stesso Leonetti si definiva nel proprio blog “artista, writer e giocoliere del colore” è comportamento idoneo a ingenerare nei visitatori del blog la convinzione che si tratti di opere di Leonetti, con conseguente violazione dei diritti d’autore sulle opere di KayOne. Per quanto riguarda le oltre 80 opere sospettate di plagio, il giudice ha operato un confronto diretto tra dette opere e le opere realizzate da Kay One e ha rilevato nelle opere di Leonetti un intento meramente riproduttivo. Le stesse presentano infatti “gli elementi stilistici che possono ritenersi propri della personalità artistica di KayOne, quali il costante utilizzo del colore bianco e grigio, delle lettere a “stencil”, di retini, trasparenze, figure di rombi, linee appuntite, di spruzzi ad andamento circolare, il tutto caratterizzato da sgocciolature e schizzi che richiamano uno stile di pittura energico e dinamico che ne rivela la sostanziale impulsività”. Ciò a prescindere dalle differenze che pur caratterizzano le opere di Leonetti, ritenute tuttavia insufficienti al fine di escludere la violazione, in quanto prive di un autonomo valore creativo. Sulla valutazione del giudice ha peraltro giocato un ruolo determinante la condotta concretamente tenuta da Leonetti, consistita nell’esporre le sue opere e le opere di KayOne nello stesso spazio web “senza menzionare il nome dell’autore e dunque di fatto attribuendo a sé la paternità delle stesse” e proponendo foto del laboratorio di KayOne, nonché di una tela dello stesso artista esposta in occasione di una rassegna artistica e che tradiscono l’intento di effettuare una costante e pedante riproduzione. Il giudice ha pertanto disposto la rimozione delle immagini contestate dal blog del resistente, il sequestro delle opere realizzate da Leonetti in violazione dei diritti d’autore di KayOne e la pubblicazione dell’ordinanza su una rivsta specializzata del settore.