tasca sportmax.jpg

Le tasche di un paio di jeans, che valorizzino le forme di chi li indossi, aumentandone il comfort e migliorandone l’estetica, possono essere oggetto di brevetto.

È quanto emerge dalla recente sentenza del Tribunale di Milano (n. 472/2016, pubblicata il 14 gennaio 2016), davanti al quale la nota casa di moda Max Mara aveva convenuto in giudizio le società Gruppo Germani S.r.l. e la sua controllante, il Passatempo S.p.a.

Max Mara è titolare di un brevetto avente ad oggetto tasche di pantaloni in grado di valorizzare e modellare i glutei della donna che li indossa. In particolare, la tasca rivendicata si compone di due elementi che, una volta cuciti insieme, assumono una forma tridimensionale. Ponendo le due porzioni di tessuto su un piano orizzontale, in modo tale che i bordi siano a contatto in almeno un punto, le parti opposte delle due porzioni di tessuto vanno a separarsi. Ponendo i due tagli di tessuto su un piano curvo, essi “si toccano” interamente, conferendo così alla tasca una dimensione tridimensionale e riducendo lo “schiacciamento” esteticamente sgradevole nella zona dei glutei.Continue Reading Brevetti e moda: il Tribunale di Milano sulle tasche tridimensionali dei jeans Max Mara

330px-Advokat,_Engelsk_advokatdräkt,_Nordisk_familjebok.pngll 18 Novembre 2014, Yves Bot, Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha presentato le proprie conclusioni sui due ricorsi spagnoli (rispettivamente C-416/13 e C-417/13) contro il regolamento UE 1257/2012, in materia di cooperazione rafforzata allo scopo di istituire una tutela brevettuale unitaria, (precisamente gli articoli 9(1), 9(2) – Compiti amministrativi nel quadro dell’Organizzazione europea dei brevetti – e il 18(2) – Entrata in vigore e applicazione) e contro il regolamento UE 1260/2012, circa il regime linguistico del brevetto unitario.

In pratica la Spagna afferma che il Regolamento 1257/2012 è da considerarsi inesistente o in subordine occorre dichiararlo privo di fondamento giuridico in quanto mancano misure volte a garantire la protezione uniforme prevista dall’articolo 118 TFUE. La Ricorrente sottolinea inoltre l’abuso dello strumento della cooperazione rafforzata, usata per propositi diversi da quelli previsti dal Trattato, nonché violazione dell’articolo 291(2) TFUE e errata applicazione del precedente giurisprudenziale Meroni, in materia di determinazione delle tasse di rinnovo e la loro distribuzione tra i vari stati.Continue Reading Brevetto unitario, cosa ne pensa l’Avvocato Generale

Thumbnail image for Foto blog.png

È dalla Germania che arriva la richiesta alla Corte di Giustizia UE di pronunciarsi circa l’estensione “soggettiva” della c.d. “Bolar clause”, di cui all’art. 10, comma 6 della Direttiva 2001/83CE. In breve il nodo della questione è: l’esenzione prevista dalla “Bolar” si applica oppure no ai soggetti terzi che si limitino a fornire un principio attivo coperto da tutela brevettuale al produttore di un farmaco generico che intenda utilizzare l’API (Active Pharmaceutical Ingredients) fornito per fini di studio e sperimentazione, tesi ad ottenere un’autorizzazione di immissione in commercio (AIC)?Continue Reading Fin dove si estende la c.d. “bolar clause”?

pills2.jpgIeri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto di attuazione dell’art. 12 co. 6 del Decreto Balduzzi (G.U. n. 131 del 6 giugno 2013, pagg. 57 e ss.).

Il Decreto pubblicato ieri costituisce l’ultimo tassello della riforma che, regolamentando (tra le altre cose) le nuove procedure autorizzative e di rimborso dei farmaci generici, ha tentato di contemperare due contrapposti interessi: da un lato, l’esigenza di salvaguardare la proprietà industriale nel settore farmaceutico e, dall’altro lato, la necessità di promuovere lo sviluppo dell’industria dei farmaci generici velocizzandone l’autorizzazione ed il rimborso da parte del SSN.Continue Reading Cosa vuol dire “prezzo di vendita di evidente convenienza per il SSN”? Il Ministero della Salute sull’art. 12 del Decreto Balduzzi