articolo VCI.jpgIl 22 settembre, la Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha finalmente pronunciato la sua attesissima decisione nel caso Microsoft Mobile e aa. contro SIAE (C-110/15), che rappresenta un importante punto di svolta ed allo stesso tempo una significativa vittoria per l’industria.

Analizzando il sistema italiano di prelievo per copia privata, la Corte di Giustizia ha fatto luce su numerose questioni di rilevanza generale. Anzitutto, i giudici del Lussemburgo hanno affermato che la normativa italiana si pone in contrasto con il diritto dell’Unione e, in particolare, con il principio della parità di trattamento, nella misura in cui non prevede disposizioni di applicazione generale che esonerino dal pagamento del prelievo per copia privata e delega la SIAE a negoziare tali esenzioni con i soggetti su cui grava l’obbligo di pagare tale compenso.Continue Reading Corte di Giustizia: la normativa italiana in materia di equo compenso per copia privata è illegittima

regalo.jpegIn questi tempi di crisi economica, i canali di pubblicità tradizionali fanno sempre più fatica ad attrarre investimenti. Per contro, assistiamo al boom di canali alternativi come manifestazioni a premio, promozioni, coupon, premi, buoni sconto, voucher, gift cards ecc. nonché al successo planetario di siti web come Privalia e Groupon. Il successo di questi nuovi strumenti è dovuto alla loro capacità di intercettare le esigenze di parsimonia e risparmio che sono sempre più sentite dai consumatori europei. Una recente decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (caso C-428/11) affronta il tema, precisando alcuni dei limiti che devono essere rispettati dai soggetti che vogliano proporsi sul mercato dell’Unione utilizzando questi strumenti promozionali. In particolare, la sentenza della Corte riguarda la fattispecie dei messaggi pubblicitari che reclamizzano un prodotto o servizio attraverso la vincita di un premio. Secondo la Corte, costituisce pratica commerciale vietata dalla direttiva 2005/29/CE dare al consumatore la falsa impressione di aver già vinto un premio, quando egli è obbligato a versare del denaro o a sostenere un costo, di qualsiasi natura, per scoprire cosa ha vinto o prendere possesso del premio.Continue Reading UN REGALO È UN REGALO: la Corte di Giustizia sulle manifestazioni a premio

copyight.JPGNella recente sentenza 9917/12 (disponibile qui – pag. 47 e ss.) il Tribunale di Milano si esprime sulla incompatibilità dell’art. 239 c.p.i. con il diritto comunitario. Come è noto, la norma – introdotta nella sua prima versione nel 2001 – ha subito numerose modifiche fino ad arrivare alla versione attuale – introdotta il 15 febbraio