The Italian Ministry of Justice has identified the premises of the Milanese local division of the Unified Patent Court. The division will be hosted in a new building, a few meters away from the main courthouse. The building already hosts other judicial offices and, as of today, is not entirely in use, ensuring the necessary flexibility if an expansion of the division will be needed in the future. See here for an aerial view of the San Barnaba building.
Continue Reading Italy and the central division of the UPC: the Parliament takes a wait and see approach

articolo VCI.jpgIl 22 settembre, la Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha finalmente pronunciato la sua attesissima decisione nel caso Microsoft Mobile e aa. contro SIAE (C-110/15), che rappresenta un importante punto di svolta ed allo stesso tempo una significativa vittoria per l’industria.

Analizzando il sistema italiano di prelievo per copia privata, la Corte di Giustizia ha fatto luce su numerose questioni di rilevanza generale. Anzitutto, i giudici del Lussemburgo hanno affermato che la normativa italiana si pone in contrasto con il diritto dell’Unione e, in particolare, con il principio della parità di trattamento, nella misura in cui non prevede disposizioni di applicazione generale che esonerino dal pagamento del prelievo per copia privata e delega la SIAE a negoziare tali esenzioni con i soggetti su cui grava l’obbligo di pagare tale compenso.Continue Reading Corte di Giustizia: la normativa italiana in materia di equo compenso per copia privata è illegittima

brexit-referendum-uk-1468255044bIX.jpgLarga parte degli addetti ai lavori si è interrogata sulle sorti del Tribunale Unificato dei Brevetti (Unified Patent Court – UPC) a seguito del referendum inglese. E’ evidentemente molto difficile dare risposte certe, ma si possono ipotizzare i diversi possibili scenari.

Partendo dagli aspetti meno aleatori, si può ormai sostenere quasi con certezza che ci sarà quantomeno uno slittamento dell’entrata in vigore dell’UPC rispetto alle previsioni pre-Brexit, che, come noto, collocavano tale entrata in vigore per l’inizio del 2017. Presupposto di queste previsioni era che il Regno Unito ratificasse l’Accordo UPC entro la fine del 2016, il che sembra ormai più impossibile che improbabile.

Senza una tale ratifica, ove non si procedesse ad una revisione dell’Accordo, occorrerà attendere che il Regno Unito cessi di essere uno Stato Membro dell’Unione Europea (verosimilmente, non prima della fine del 2018, visto il termine di due anni previsto dall’ormai a tutti familiare art. 50 del Trattato di Lisbona). L’Accordo UPC infatti prevede – come condizione per la sua entrata in vigore – la ratifica da parte dei tre paesi membri dell’Unione Europea sul cui territorio più brevetti europei spiegavano i loro effetti nel 2012 (ossia Germania, Francia e, appunto, fino a che non cessi di essere un paese membro dell’Unione Europea, Regno Unito).Continue Reading Brexit e UPC: e ora?

Lo scorso 8 ottobre il Parlamento europeo ha approvato la Relazione sulla possibile estensione della protezione delle indicazioni geografiche dell’UE ai prodotti c.d. “non agricoli”.

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L’UE tutela ad oggi le indicazioni geografiche (IG), con riferimento però ai soli prodotti agricoli e alimentari, ai vini, ai vini liquorosi e alle bevande spiritose. Manca quindi una forma di protezione per i c.d. prodotti non agricoli, quali ad esempio i prodotti dell’artigianato locale.

Al termine della consultazione pubblica lanciata sul Libro Verde della Commissione europea, il Parlamento si è pertanto dichiarato favorevole alla concessione di una specifica forma di protezione per i prodotti non agricoli a livello di UE.

Continue Reading Verso una disciplina europea delle Indicazioni Geografiche per i prodotti non agricoli

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E’ stata pubblicata ieri la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel caso Apple (C- 421/13) relativo alla registrazione come marchio del format dell’Apple Store, e la Corte a detto che potrebbe in effetti trattarsi di marchio valido.

E’ noto agli addetti ai lavori che la protezione della tutela dei format commerciali – siano essi relativi a c.d. flagship stores di prodotti (tipicamente nel campo dell’abbigliamento, ma non solo) o a esercizi di ristorazione, bar o simili – non è questione di facile soluzione: fino a che punto può lo strumento del marchio servire a proteggere l’aspetto specifico, il format, del negozio o ristorante, oltre ovviamente all’insegna ed al marchio propriamente detto utilizzato all’interno dello stesso? Possono servire altre forme di tutela, quali ad esempio il design registrato o il diritto d’autore? Secondo la Corte di Giustizia, è chiaramente ipotizzabile una registrazione di marchio che riguardi “l’allestimento di uno spazio vendita”.Apple C-421-13-1.png

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dop.jpgIn una decisione del 28 aprile scorso il Tribunale di Roma ha affrontato il mai facile tema del conflitto tra i marchi e le indicazioni geografiche, affermando in sostanza che un vero conflitto nemmeno potrebbe esistere, vista la necessità che il marchio abbia capacità distintiva e la connaturata funzione descrittiva, invece, delle indicazioni geografiche.bicchiere vino.jpg

Continue Reading Se è un marchio è un marchio, se è un’indicazione geografica, non può essere un marchio.

Copyright-_all_rights_reserved-art.lda.pngAlla tutela rafforzata del copyright offerta dal Regolamento dell’AGCOM, di cui si è detto qui, si aggiunge l’estensione della durata temporale della tutela dei diritti connessi al copyright dei produttori di fonogrammi, nonché degli artisti interpreti ed artisti esecutori, introdotta dal D. Lgs. 21 febbraio 2014 n. 22, in vigore dallo scorso 26 marzo (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 58, 11 marzo 2014).Continue Reading Produttori di fonogrammi, artisti interpreti ed esecutori: la tutela si estende

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È dalla Germania che arriva la richiesta alla Corte di Giustizia UE di pronunciarsi circa l’estensione “soggettiva” della c.d. “Bolar clause”, di cui all’art. 10, comma 6 della Direttiva 2001/83CE. In breve il nodo della questione è: l’esenzione prevista dalla “Bolar” si applica oppure no ai soggetti terzi che si limitino a fornire un principio attivo coperto da tutela brevettuale al produttore di un farmaco generico che intenda utilizzare l’API (Active Pharmaceutical Ingredients) fornito per fini di studio e sperimentazione, tesi ad ottenere un’autorizzazione di immissione in commercio (AIC)?Continue Reading Fin dove si estende la c.d. “bolar clause”?

Si pubblica qui di seguito una rassegna di materiale. Fateci ovviamente avere ogni altro documento riteniate utile al dibattito, lo inseriremo immediatamente.

TESTI LEGISLATIVI E CONVENZIONALI: 

  • Regolamento (UE) N. 1257/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2012 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale unitaria (disponibile qui)
  • Regolamento (UE) N. 1260/2012 del Consiglio del 17 dicembre 2012 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale unitaria con riferimento al regime di traduzione applicabile (disponibile qui)
  • Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, sottoscritto a Bruxelles, il 19 febbraio 2013 (disponibile qui)
  • Progetto di regole di procedura (XV bozza, 31.05.2013 – disponibile qui)

Continue Reading Brevetto con effetti unitari e tribunale unificato: una rassegna di materiale