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E’ stata pubblicata ieri la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel caso Apple (C- 421/13) relativo alla registrazione come marchio del format dell’Apple Store, e la Corte a detto che potrebbe in effetti trattarsi di marchio valido.

E’ noto agli addetti ai lavori che la protezione della tutela dei format commerciali – siano essi relativi a c.d. flagship stores di prodotti (tipicamente nel campo dell’abbigliamento, ma non solo) o a esercizi di ristorazione, bar o simili – non è questione di facile soluzione: fino a che punto può lo strumento del marchio servire a proteggere l’aspetto specifico, il format, del negozio o ristorante, oltre ovviamente all’insegna ed al marchio propriamente detto utilizzato all’interno dello stesso? Possono servire altre forme di tutela, quali ad esempio il design registrato o il diritto d’autore? Secondo la Corte di Giustizia, è chiaramente ipotizzabile una registrazione di marchio che riguardi “l’allestimento di uno spazio vendita”.Apple C-421-13-1.png

Continue Reading Tutela di marchio per il format dell’Apple Store

dop.jpgIn una decisione del 28 aprile scorso il Tribunale di Roma ha affrontato il mai facile tema del conflitto tra i marchi e le indicazioni geografiche, affermando in sostanza che un vero conflitto nemmeno potrebbe esistere, vista la necessità che il marchio abbia capacità distintiva e la connaturata funzione descrittiva, invece, delle indicazioni geografiche.bicchiere vino.jpg

Continue Reading Se è un marchio è un marchio, se è un’indicazione geografica, non può essere un marchio.

youtube.jpgCon decisione del 5 maggio 2014, il Tribunale di Torino ha rigettato la domanda cautelare di Delta TV Programmes nei confronti Google e Youtube, finalizzata ad ottenere un’inibitoria urgente in relazione alla pubblicazione abusiva, su Youtube, di episodi di varie telenovelas di proprietà della ricorrente. Il Tribunale ha rigettato la domanda ribadendo il contenuto delle norme del d.lgs. 7/2003 secondo cui, in sostanza, il “fornitore di servizi della società dell’informazione” che svolga semplice attività di hosting, come nel caso del fornitore di servizi internet di videosharing, quale è Youtube, gode di una deroga di responsabilità in relazione alla eventuale violazione di diritti esclusivi commessa attraverso lo sharing non autorizzato di contenuti protetti, nel caso in cui, in seguito alla diffida ricevuta dal titolare dei diritti, i contenuti siano prontamente rimossi.  Continue Reading Nessun obbligo di sorveglianza o ricerca per Youtube, secondo il Tribunale di Torino.

logo_ministero-della-salute.pngIl Decreto Balduzzi (Decreto Legge 158/12 del 13 settembre 2012 recentemente convertito in legge – vedi il testo coordinato qui) sembra aver reso del tutto sconveniente, anzi, economicamente insensata, la commercializzazione di medicinali equivalenti prima della scadenza di diritti di brevetto sul farmaco di riferimento.

La norma rilevante è contenuta nell’art. 11: “Entro il 30 giugno 2013 l’AIFA, sulla base delle valutazioni della Commissione consultiva tecnico-scientifica e del Comitato prezzi e rimborso, provvede ad una revisione straordinaria del Prontuario farmaceutico nazionale, collocando nella classe di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, i farmaci terapeuticamente superati. In sede di revisione straordinaria ai sensi del precedente periodo e, successivamente, in sede di periodico aggiornamento del Prontuario farmaceutico nazionale, i medicinali equivalenti, ai sensi di legge, ai medicinali di cui è in scadenza il brevetto o il certificato di protezione complementare non possono essere classificati come farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale con decorrenza anteriore alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare, pubblicata dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge”.

In altre parole: ove ancora fosse in vita il brevetto, il generico comunque approvato e commercializzato non sarà rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. Non sarà pertanto in diretta concorrenza con il farmaco di riferimento, e la sua commercializzazione non potrà influire sulla rideterminazione (leggi: riduzione) del prezzo dello stesso.

 Continue Reading Nessun rimborso per i generici prima della scadenza del brevetto

tar-lazio-targa.jpgCon sentenza del 3 settembre 2012 il TAR Lazio ha annullato la decisione dell’AGCM dell’11 gennaio 2012 che aveva condannato Pfizer ad una sanzione di oltre 10 milioni di euro per abuso di posizione dominante in relazione ad azioni giudiziarie ed amministrative dalla stessa avviate per l’ottenimento prima, e la tutela poi, di un CCP sul latanoporst, il principio attivo del farmaco di Pfizer Xalatan. La storia è ormai nota agli addetti ai lavori. In sostanza, l’AGCM aveva ritenuto che Pfizer avesse illecitamente ritardato l’ingresso sul mercato dei generici del proprio farmaco Xalatan, tramite una strategia complessa in cui Pfizer avrebbe, in sostanza, allungato artatamente ed illegittimamente la protezione brevettuale ed instaurato azioni anche giudiziarie finalizzate non tanto alla tutela dei propri diritti, quanto ad ostacolare l’attività dei concorrenti genericisti. Sennonché, l’AGCM non era riuscita a motivare in modo convincente, ed i commenti al riguardo erano stati molti. Presso gli esperti di IP, era stato notato che la motivazione del provvedimento lasciava trasparire come l’Autorità avesse serie difficoltà a comprendere il significato delle più basilari categorie della legge brevettuale; nel mondo degli esperti di concorrenza, non ci si capacitava di come l’Autorità avesse potuto riscontrare l’abuso in capo a Pfizer in presenza di un comportamento costituito da nient’altro che dall’uso lecito degli strumenti messi a disposizione dalla legge brevettuale, e così apertamente contraddire la giurisprudenza rilevante.

Il TAR ha adesso detto che l’AGM ha sbagliato. Ha notato che “l’Autorità ha rinvenuto un’ipotesi di abuso di posizione dominante ponendo in correlazione varie condotte con le quali, sia in sede amministrativa che in sede giudiziaria, Pfitzer ha esercitato la tutela di diritti e di interessi legittimi” ed ha aggiunto che “al fine di poter sussumere tali condotte nell’illecito anticoncorrenziale considerato, le stesse devono connotarsi di un evidente intento escludente alla luce di un quid pluris che si aggiunga alla mera sommatoria di comportamenti leciti per i rispettivi ordinamenti amministrativo e giudiziario”. Tale quid pluris, però, l’Autorità non è stata in grado di trovare, così contravvenendo ai principi sanciti dalla giurisprudenza comunitaria, tra tutte Astra Zeneca e ITT-Promedia.

 Continue Reading Per il TAR Pfizer non ha commesso abuso di posizione dominante

01_cornetto_enigma_cookie.jpgCon un’ordinanza del 7 agosto 2012 il Tribunale di Milano ha deciso un procedimento cautelare instaurato dalla società Optima S.r.l. nei confronti della filiale italiana di Unilever per pretesa contraffazione di marchio. La multinazionale dell’alimentare era in particolare stata accusata di aver violato i diritti esclusivi di Optima sul marchio figurativo “Cookies”, utilizzato

Clini-sacchetti-biodegradabili.jpgCon sentenza del 10 luglio 2012, il Tribunale di Torino ha deciso in primo grado la causa instaurata dalla società italiana Novamont S.p.A. nei confronti della società tedesca Biotec Biologisce Naturverpackungen GmbH & Co. KG e della società francese Biosphère S.A. per l’asserita contraffazione di tre brevetti Novamont relativi a materiali plastici a base di

Per chi non se ne fosse ancora accorto, il decreto legge sulle liberalizzioni ha fra l’altro abrogato l’art. 68, comma 1bis, del Codice della Proprietà Industriale. L’art. 83 del decreto, infatti, al capo “Altre misure di armonizzazione”, recita: “All’articolo 68 del decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30, il comma 1-bis è soppresso”. Diciamo che la

L’art. 2 del decreto legge sulle liberalizzazioni estende la competenza esclusiva delle sezioni specializzate alle azioni di classe ed a larga parte del contenzioso societario. Nel dettaglio, vengono ad esse devolute tutte le cause relative a società per azioni e società in accomandita per azioni che abbiano ad oggetto controversie tra soci e tra soci

punto_esclamativo.jpgDopo il tentativo fallito dell’estate scorsa (vedi qui) si torna a parlare di tutela autoristica del design classico. Giovedì scorso le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento al disegno di legge di conversione del c.d. “Decreto Milleproroghe” che contiene una norma di modifica del famoso articolo 239